Oggi in tutto il mondo si celebra la Giornata contro la violenza sulle donne.
Ogni tre giorni è stata uccisa una donna. È quanto emerge dal dossier annuale del Viminale, che rileva come, tra il primo agosto 2021 e il 31 luglio 2022, nel nostro Paese siano state uccise 125 donne, in aumento rispetto alla precedente rilevazione. https://www.interno.gov.it/it/stampa-e-comunicazione/dati-e-statistiche/omicidi-volontari-e-violenza-genere
Nello stesso lasso di tempo, sono state registrate anche 15.817 denunce per stalking, oltre a 3.100 ammonimenti del questore e 361 allontanamenti per lo stesso reato.
IL PICCO DI VIOLENZA DURANTE IL LOCKDOWN
Le chiamate raccolte al numero antiviolenza prendono in considerazione i dati raccolti a partire dal 2018, che seguono un andamento gradualmente in discesa almeno fino al 2020, quando sono state registrate 2.103 richieste di aiuto.
Il quadro sembra essere rapidamente precipitato con il lockdown, infatti a partire dal primo trimestre del 2020 le chiamate al 1522 sono aumentate, fino a toccare il picco delle 4.310 chiamate annue all’inizio del 2021.
La situazione sembra poi “normalizzarsi” nel corso del 2021, registrando una diminuzione dei casi, che scendono alle 2.966 segnalazioni del 2022.
Teatro delle violenze è soprattutto la propria casa, nel 70,1% dei casi. Le vittime hanno dunque un rapporto molto stretto con il loro abusante, che può essere il marito, il compagno o uno dei loro consanguinei.
LE VITTIME
Il report ISTAT rivela molte altre informazioni circa le donne che denunciano gli abusi subiti, come ad esempio la provenienza geografica. La regione che ha il triste ruolo di capofila è la Lombardia, con 495 chiamate registrate nel primo trimestre nel 2022, seguita da Lazio (388) e Campania (295).
https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne
A subire le violenze sono soprattutto donne nubili (42,7%) o coniugate (33,7%), per la maggior parte in possesso di un’occupazione (35,7%) e di nazionalità italiana (83,7%).
IL RAPPORTO TRA LE VITTIME E L’AUTORE DELLA VIOLENZA.
Si tratta soprattutto di violenze domestiche dal fatto che il maltrattante nel 31% dei casi è il marito/moglie della vittima o il suo convivente nel 13,9% dei casi a cui si aggiunge l’ex partner nel 10,9%.
Quali abusatori vi sono anche i genitori (5,3%), i figli (4,3%), fratelli e sorelle della vittima (2,7%).
Le vittime che nel primo trimestre del 2022 hanno segnalato gli abusi sono perlopiù vittime senza figli (37,8%), seguite dalle vittime con figli minori (30,1%) e con figli maggiorenni (23,9%).
IL RITRATTO DELL’ABUSATORE
Secondo i dati nel 90,6% dei casi si tratta di un uomo di nazionalità italiana, appartenente alla cerchia familiare. Per quanto riguarda l’età della vittima si registra una prevalenza del target 35-44 anni (21,5%) e 45-54 anni (22,4%). Nel 47,2% dei casi si tratta di un uomo in possesso di un’occupazione stabile, disoccupato (12%) o pensionato (10%), in possesso di una licenza media superiore (54,8%) o inferiore (23,3%) dei casi. Ma non mancano casi di abusatori laureati nel 19,4% dei casi.
LE VITTIME CHE RITIRANO LA DENUNCIA – MOTIVI
Solo il 4,3% delle vittime denuncia gli episodi di violenza. Tra i motivi della mancata denuncia risalta il timore di non voler compromettere la famiglia (16,6% dei casi), la paura del violento (16%), la mancanza di un posto sicuro dove andare (8,6%) o il timore di deludere la famiglia (3,4%).
LE CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE
Il Dipartimento delle Pari Opportunità sostiene delle campagne di comunicazione per sensibilizzare l’opinione pubblica e per accrescerne la consapevolezza rispetto al fenomeno della violenza degli uomini contro le donne, anche al fine di promuovere una corretta cultura della relazione uomo-donna in ogni età e nella prospettiva di rafforzare il messaggio che una società libera dalla violenza e dagli stereotipi di genere è una società migliore. Sul sito è possibile trovare le campagne di sensibilizzazione suddivise per regione. https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/la-prevenzione/campagne-di-sensibilizzazione